Lapatinib e Capecitabina nel tumore mammario avanzato HER2 positivo non responder al Trastuzumab
Giovedì 29 Giugno 2006 - Uno studio clinico di fase III ha mostrato che l’inibitore della chinasi Lapatinib ( Tykerb ) associato alla Capecitabina ( Xeloda ) ha prolungato il tempo alla progressione nelle pazienti con tumore mammario avanzato HER2-positivo, refrattario al trattamento con Trastuzumab ( Herceptin ).
Nel braccio Lapatinib e Capecitabina, il tempo alla progressione è stato di 36.9 settimane contro le 19.7 nel braccio solo Capecitabina ( p = 0.00032 ).
Lapatinib inibisce le componenti tirosin-chinasi dei recettori ErbB1 ed ErbB2.
La stimolazione di ErbB1 e di ErbB2 è associata a proliferazione cellulare e a diversi processi tra cui progressione tumorale, invasione e metastasi.
L’iperespressione dei recettori ErbB1 ed ErbB2 è presente in diversi tumori umani, ed è associata ad una prognosi non favorevole e a ridotta sopravvivenza.
Sono stati arruolati nello studio in aperto EGF100151 392 pazienti con carcinoma mammario metastatico o avanzato, refrattario al trattamento con Trastuzumab ( Herceptin ) e ad altre terapie antitumorali, con documentata iperespressione di ErbB2.
L’analisi ad interim ha riguardato 321 pazienti, di cui 160 trattati con Lapatinib e Capecitabina, e 161 con la sola Capecitabina.
Il 14% dei pazienti del gruppo Lapatinib e Capecitabina ha interrotto lo studio a causa di reazioni avverse contro l’11% del braccio Capecitabina.
I più comuni effetti indesiderati riscontrati nel braccio Lapatinib e Capecitabina sono stati: diarrea, sindrome mano-piede e rash cutaneo.
Nel 2.5% dei pazienti nel braccio di combinazione si è verificata una riduzione asintomatica della frazione d’eiezione ventricolare sinistra maggiore o uguale al 20%, contro l’1% dei pazienti trattati con Capecitabina. ( Xagena )
Fonte: 2006 American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) – Annual Meeting
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